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Proposta progettuale per il rinnovamento del Rifugio G.Graffer nelle Dolomiti di Brenta

Scritto il 02 Maggio 2024

Nell’ambito di un concorso indetto da SAT (Società degli Alpinisti Tridentini) per la riqualificazione del Rifugio “Giorgio Graffer al Grostè”, nel cuore delle Dolomiti di Brenta, Studio Tarolli ha presentato un progetto che ha riscontrato vivo apprezzamento.

Premessa

Obiettivo del progetto era l’adeguamento della struttura alle nuove esigenze funzionali e gestionali, attraverso una doppia operazione:

  1. il riordino e la riqualificazione funzionale ed energetica dell’edificio esistente;
  2. la realizzazione di un nuovo volume in ampliamento.

Il contesto

Il nostro studio si è avvicinato alla progettazione nella consapevolezza che intervenire in un rifugio di montagna comporta un’azione di responsabilità e rispetto verso il territorio nel quale si opera, poiché si interviene su un ambiente fortemente connotato dal punto di vista paesaggistico.

Grande attenzione è stata posta agli aspetti ambientali e alla sostenibilità, attraverso l’uso di tecnologie volte a migliorare la prestazione energetica.

Progetto rinnovamento Rifugio G. Graffer

Programma di progetto

Considerata la natura ibrida del Rifugio Graffer che si è adattato alla realtà e alle esigenze del turismo di massa in quota, la proposta progettuale tiene conto sia dell’inserimento nel contesto paesaggistico, sia della composizione con il volume esistente.
È stata ricercata una continuità metaforica con il paesaggio alpino attraverso l’utilizzo di un rivestimento metallico “freddo” che accentua il carattere di “oggetto” minerale e di involucro resistente agli agenti atmosferici esterni.
Con la finitura esterna contrastano gli interni, che si presentano come ambienti in legno “caldi” ed accoglienti che rispondono alla necessità antropologica del riparo.
Il Rifugio diventa un ambiente luminoso che inquadra le viste aperte verso l’esterno per mezzo di tagli nella muratura, quasi come cannocchiali visivi, e attraverso la rotazione di un muro perimetrale verso le Dolomiti di Brenta.
Per quanto riguarda l’inserimento del nuovo volume nell’edificio esistente, al fine di non perdere l’anima storica del rifugio, il percorso progettuale è stato orientato verso una soluzi¬one per aggregazione di parti figurativamente distinte, soluzione che garantisce la piena leggibilità di tutto ciò che già esisteva.